martedì 26 aprile 2016

Grado Tecnologica e Verde - un Tavolo di lavoro permanente

Una visione per GRADO: un "Tavolo di lavoro" allargato

Perché, ad esempio, in Germania si possono permettere di attuare riqualificazioni urbane, progetti complessi che interessano parti di città, estese per 25 ettari (un'area grande come quella compresa tra le Ville Bianchi, il Centro fino alla diga e la zona del porto), in cui abitano 5.000 persone, tedeschi e di altre nazionalità, che si realizzano in 18 anni?
(vedi: Oekologische Stadtemeuerung Nuernberg - Gostenhof/Ost)
La risposta va ricercata in due ambiti: il primo è che in Germania le competenze tra parte amministrativa (uffici comunali) e parte politica è meglio distinta e quindi è impossibile che il nuovo partito di turno, al governo della città, possa stravolgere i progetti in corso. La seconda, a mio avviso la più importante, è che la gente è coinvolta nei processi di decisione e quindi “quel progetto”, quell'idea, diventa patrimonio comune e una scelta condivisa non può essere stravolta!

Se vogliamo fare un salto di qualità, la Visione di Grado futura deve, e ripeto, deve essere una visione da costruire assieme, su cui ragionare, dove i contributi di tutti possano essere accolti e vagliati, scelti con la logica del “buon padre di famiglia”. Non una decisione dell' “uomo solo al comando” di turno.
Altrimenti il rischio è che si continuerà a decidere con una prospettiva di 3-5 anni, cioè quanto dura una amministrazione comunale in carica.

Certamente è la strada più difficoltosa, piena di discussioni e confronti; l'importante però è che la fase della proposta e della discussione avvengano nelle giuste sedi e non solo in locali serali, mentre si parla dello scudetto o dell'ultimo gran premio, come spesso siamo costretti a fare.
Abbiamo bisogno di entrare in questi meccanismi decisionali, assumendoci le giuste responsabilità e dobbiamo cominciare a decidere assieme.

Personalmente ritengo che si debba avere anche un luogo fisico, una sala, disponibile per incontri tematici a cadenza periodica, per affrontare, anche con aiuto di esperti, temi e scelte, sfruttando tutta la tecnologia disponibile, tutti i canali utili che il web ci offre, senza escludere però il ritrovarsi di persona: siamo una piccola cittadina che può recuperare questa importante dimensione.

martedì 5 aprile 2016

Grado Tecnologica e Verde - Banco d'Orio

Grado Tecnologica e Verde
La crisi è un passaggio, una trasformazione, e di trasformazione Grado ha bisogno: gli appartamenti a Grado, “fortunatamente”, non si vendono più. Non riproponiamo gli errori già fatti continuando a costruirne di nuovi con le stesse logiche.

Da anni Amministrazioni più lungimiranti e meno oppresse dalla speculazione, hanno intrapreso la strada del blocco dell'espansione edilizia, puntando sulle altre peculiarità dei luoghi: ambiente, servizi, storia.
Personalmente sono per lo Stop al Consumo di Territorio, per usare uno slogan conosciuto, per puntare con decisione alla riqualificazione dell'esistente e alla ricucitura degli spazi verdi in un sistema di funzioni integrate a basso impatto (per residenti e ospiti), che oggi non c'è, che vada dalla Costa Azzurra alla Pineta e oltre, fino alle frazioni di Fossalon e Boscat.
Dal punto di vista edilizio la zona Sacca è l'unica che possa rappresentare, per un 20-30% della sua superficie, uno spazio per una residenza stabile, con appartamenti da almeno 70 mq. Mi spingo oltre: Grado deve recuperare la sua identità, e mi riferisco al tessuto urbano fino agli anni 50/60 e alle ville dei primi del novecento, attraverso un progetto generale di “Recupero della memoria” (evitando ovviamente banali riproposizioni di edifici in copia), permettendo ai privati di riqualificare gli edifici senza perdere patrimonio e senza crescere in altezza. L'idea è: riprogettiamo il centro con qualità, recuperando anche forme e richiami al passato (Liberty, piazze storiche…) e spostiamo le cubature in eccesso, entro la quota consentita. Riducendo drasticamente la lottizzazione della Sacca potremmo realizzare pochi e nuovi quartieri abitabili, ecologici, in classe energetica A: l'area B0 va mantenuta e se possibile estesa e il Piano regolatore dovrebbe fornire indicazioni precise in base alle zone, attraverso abachi tipologici di riferimento per garantire qualità, continuità e riconoscibilità al tessuto edilizio della città.
Chi vorrà presentare progetti innovativi anche nelle forme dovrà sottoporre il progetto al giudizio di una commissione di esperti di caratura internazionale. Ma su questo, essendo un ragionamento complesso, vorrei esprimermi in altra occasione.

Una seconda riflessione sul territorio esteso.
La Mula di Muggia è una grande risorsa per Grado: una nuova laguna in formazione. La nostra laguna, a detta di studiosi