La
crisi è un passaggio, una trasformazione, e di trasformazione Grado
ha bisogno: gli appartamenti
a Grado, “fortunatamente”, non si vendono più.
Non riproponiamo gli errori
già fatti continuando a
costruirne di nuovi con le stesse logiche.
Da
anni Amministrazioni più lungimiranti e meno oppresse dalla
speculazione, hanno intrapreso la strada del blocco dell'espansione
edilizia, puntando sulle
altre peculiarità dei luoghi: ambiente,
servizi, storia.
Personalmente
sono per lo
Stop al Consumo di Territorio, per usare uno slogan conosciuto, per
puntare con decisione alla riqualificazione dell'esistente e
alla ricucitura
degli spazi verdi in
un sistema di funzioni
integrate
a basso impatto (per
residenti e ospiti), che
oggi non c'è, che vada dalla Costa Azzurra alla Pineta e oltre, fino
alle frazioni di Fossalon e Boscat.
Dal
punto di vista edilizio la
zona Sacca è l'unica che possa rappresentare, per un 20-30% della
sua superficie, uno spazio per una residenza stabile, con
appartamenti da almeno 70 mq. Mi
spingo oltre: Grado deve recuperare la sua identità, e
mi riferisco al tessuto
urbano fino agli anni 50/60 e alle
ville dei primi del novecento, attraverso un progetto generale di
“Recupero
della memoria” (evitando ovviamente banali riproposizioni di
edifici in copia),
permettendo ai
privati
di riqualificare gli edifici
senza perdere patrimonio e
senza crescere in altezza.
L'idea è: riprogettiamo il centro con qualità, recuperando anche
forme e richiami al passato
(Liberty, piazze storiche…) e spostiamo le cubature in eccesso,
entro la quota consentita.
Riducendo
drasticamente la
lottizzazione della Sacca potremmo
realizzare pochi e nuovi quartieri abitabili, ecologici, in classe
energetica A: l'area B0 va
mantenuta e se possibile estesa e il Piano regolatore dovrebbe
fornire indicazioni precise
in base alle zone, attraverso abachi tipologici di riferimento per
garantire qualità, continuità e riconoscibilità al tessuto
edilizio della città.
Chi
vorrà presentare progetti innovativi anche nelle forme dovrà
sottoporre il progetto al giudizio di una commissione di esperti di
caratura internazionale. Ma
su questo, essendo un ragionamento complesso, vorrei esprimermi in
altra occasione.
Una
seconda riflessione sul territorio esteso.
La
Mula di Muggia è una grande risorsa per Grado: una nuova laguna in
formazione. La nostra
laguna, a detta di studiosi
della materia, è unica in Italia e forse nel mondo. La Natura sta formando un ulteriore specchio lagunare a mare con un nuovo cordone litoraneo, simile, in futuro, al Banco d'Orio: una grande occasione.
della materia, è unica in Italia e forse nel mondo. La Natura sta formando un ulteriore specchio lagunare a mare con un nuovo cordone litoraneo, simile, in futuro, al Banco d'Orio: una grande occasione.
Questa
evoluzione non può essere contrastata con escavo di canali e
formazione di darsene
che sono destinate ad interrarsi e a morire, ma
anzi va agevolata e accelerata: la
Pineta va ripensata. Ci
sono modelli collaudati di
turismo in laguna, come la
Camargue
in Francia, che possono fornire utili
spunti di riflessione. La
Pineta potrà diventare
un quartiere situato
in un punto nodale tra le due lagune. Dobbiamo
pensare però ad una
fruizione diversa rispetto al passato: non più sole e spiaggia
(peraltro qui mai decollata
veramente), ma natura, ambiente, passeggiate a cavallo e a piedi,
osservazione della flora e della fauna…
Il
cordone sabbioso che si sta
formando a mare, in
alcuni punti già visibile,
sarà una nuova spiaggia di molti
chilometri che, lungi da speculazioni edilizie
spinte, potrà in misura
corretta e controllata,
rappresentare finalmente il grande lido per gradesi - collegata
all'attuale spiaggia GIT - per ospiti
e ospiti pendolari che non dovrebbero
più riversarsi nel centro città con tutti i problemi del traffico,
per raggiungere i lidi
centrali. Sfrutterebbero di
più e meglio gli accessi da Est.
La
viabilità è un problema che va affrontato ponendo attenzione a due
aspetti: da una parte i Nodi generatori di traffico
(spiagge ad esempio) e dall'altra le aste viabilistiche e i tempi di
percorrenza. Ma questo è un altro argomento.
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