Il Comune di Cassinetta
ha fatto scuola, o semplicemente la sua comunità ha avuto il
coraggio di scelte condivise e controtendenza.
Abbiamo bisogno di
amministratori che abbiano il coraggio di tenere di più al bene
della Comunità, che al proprio tornaconto elettorale basato su
scelte che possano dare “frutti” in due-tre anni al massimo, cioè
per “l'imminente” nuova votazione.
Perchè non pensare a
nuove forme di partecipazione associata di Istituti bancari, Enti,
Comuni, Associazioni di consumatori, che utilizzando le loro
competenze e professionalità, potrebbero dare vita a Società che
stiano a metà tra il concetto di cooperativa e quello di società a
scopo di lucro: avrebbero le competenze tecniche, le possibilità
economiche e finanziarie, quelle sociali, per progettare, costruire e
assegnare gli alloggi riducendo le plusvalenze al minimo a vantaggio
della qualità. Avrebbero anche la solidità economica e
l'autorevolezza necessaria per garantire i cittadini interessati.
Ricordiamoci che il
maggior guadagno (la plusvalenza) è giustificabile, a mio avviso,
solo dal rischio di impresa, dovuto alla incertezza del buon esito
imprenditoriale. I rischi si concentrano in modo particolare sulla
certezza della vendita e sulla solvibilità degli acquirenti: fattori
che si concretizzano solitamente dopo la realizzazione e l’impegno
economico dell’Operatore
Ma se queste due
variabili fossero valutate e risolte prima dell'inizio delle
operazioni? Magari attraverso liste di partecipazione simili ai bandi
casa? Il cerchio si dovrebbe chiudere. Varrebbe la pena di tentare,
non solo per aumentare la qualità edilizia abbattendo i prezzi di
vendita, ma anche per una migliore qualità ambientale del nostro
territorio.
Editoriale del n. 19 di BiologicamenteCasa
Editoriale del n. 19 di BiologicamenteCasa
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