Una visione per GRADO: un "Tavolo di lavoro" allargato
Perché,
ad esempio, in Germania si possono permettere di attuare
riqualificazioni urbane, progetti complessi che interessano parti di
città, estese per 25 ettari (un'area grande come quella compresa tra
le Ville Bianchi, il Centro fino alla diga e la zona del porto), in
cui abitano 5.000 persone, tedeschi e di altre nazionalità, che si
realizzano in 18 anni?
(vedi:
Oekologische Stadtemeuerung Nuernberg - Gostenhof/Ost)
La
risposta va ricercata in due ambiti: il primo è che in Germania le
competenze tra parte amministrativa (uffici comunali) e parte
politica è meglio distinta e quindi è impossibile che il nuovo
partito di turno, al governo della città, possa stravolgere i
progetti in corso. La seconda, a mio avviso la più importante, è
che la gente è coinvolta nei processi di decisione e quindi “quel
progetto”, quell'idea, diventa patrimonio comune e una scelta
condivisa non può essere stravolta!
Se
vogliamo fare un salto di qualità, la Visione di Grado futura deve,
e ripeto, deve essere una visione da costruire assieme, su cui
ragionare, dove i contributi di tutti possano essere accolti e
vagliati, scelti con la logica del “buon padre di famiglia”. Non
una decisione dell' “uomo solo al comando” di turno.
Altrimenti
il rischio è che si continuerà a decidere con una prospettiva di
3-5 anni, cioè quanto dura una amministrazione comunale in carica.
Certamente
è la strada più difficoltosa, piena di discussioni e confronti;
l'importante però è che la fase della proposta e della discussione
avvengano nelle giuste sedi e non solo in locali serali, mentre si
parla dello scudetto o dell'ultimo gran premio, come spesso siamo
costretti a fare.
Abbiamo
bisogno di entrare in questi meccanismi decisionali, assumendoci le
giuste responsabilità e dobbiamo cominciare a decidere assieme.
Personalmente
ritengo che si debba avere anche un luogo fisico, una sala,
disponibile per incontri tematici a cadenza periodica, per
affrontare, anche con aiuto di esperti, temi e scelte, sfruttando
tutta la tecnologia disponibile, tutti i canali utili che il web ci
offre, senza escludere però il ritrovarsi di persona: siamo una
piccola cittadina che può recuperare questa importante dimensione.
Perchè
dico che ci vogliono tempi lunghi e tanta pazienza per disegnare una
Grado per i prossimi 10/20 anni? Perché per un “semplice” piano
regolatore non può farlo pienamente e non ci sono altri strumenti
adeguati! le scelte di un PRG sono fatte soprattutto per dare
risposte a necessità e urgenze; ci vogliono mediamente 2-3 anni per
averlo operativo (il primo anno per assegnare l'incarico e produrre
la prima bozza, il secondo per tutte le approvazioni e con il
terzo-quarto anno lo strumento diventa operativo). Quindi la proposta
per una Grado di domani non potrà essere fatta solo dalla prossima
Amministrazione comunale, ma dovrà essere frutto di un processo più
lungo, che coinvolgerà più amministrazioni, che non dovranno
stravolgere quanto in atto. Certamente alcune indicazioni emergeranno
nel breve periodo, ma sarà necessario “tenere la rotta” per gli
anni a seguire e questo si potrà fare solo se le scelte saranno
mature, verificate e condivise; tanto per capirci penso ai diversi
progetti per piste ciclabili a Grado, dalle Giunte degli anni '90
(via Carducci) ad oggi. Tutte scelte sostanzialmente parziali, non
verificate fino in fondo, non ricadenti in un quadro di riferimento
generale: molto spesso soldi spesi male e che lasciano i problemi
irrisolti.
Come
luogo di ritrovo penso a due sedi, da utilizzare per alcuni anni,
fino a quando cioè non riusciremo a definire/condividere le
strategie e i passi da fare: una in centro ed una a Fossalon.
Per
il centro vedrei con piacere l'utilizzo di alcuni locali del piano
terra del Cinema Cristallo; è ormai per noi un edificio simbolo, e
potrà esserlo anche della ripresa di Grado. E' in zona accessibile a
tutti, al piano terra, le sue vetrate sarebbero perfette per schermi
o proiezioni visibili anche da fuori. Si potrebbero mettere “in
vetrina” i ragionamenti e le scelte, ma anche far vedere esempi di
altre realtà locali in modo che tutti, anche chi è meno abituato a
usare internet, possa essere informato. Lo spazio del marciapiede
potrebbe essere facilmente riorganizzato con sedute e arredi per
agevolare la sosta e la lettura, anche a struttura chiusa: un punto
di ritrovo.
Ci
sarà poi da organizzare tutta la comunicazione e il coinvolgimento
dei portatori di interesse, nessuno escluso: associazioni, categorie
economiche, cittadini, giovani... Per non pesare sulle casse comunali
potrebbero essere attuate collaborazioni con Istituti superiori e
Università per poter impiegare giovani in esperienze di “alternanza
scuola-lavoro” per gestire siti web e partecipazione ai social.
Inoltre sarebbe un arricchimento per tutti coinvolgere i giovani
perchè che ci aiuterebbero con le loro idee fresche e con il
confronto.
Un
Laboratorio Città quindi che funga da incubatore di idee, ma anche
per la formazione di giovani più attenti e interessati alla vita
pubblica: un luogo informativo e formativo.
associazionismo : ho appena chiuso una associazione di Grado , se volete le associazioni dovete dividere i contributi fra tutte (certo dando di piu' a chi fa di piu') ma non foraggiare solo poche associazioni fonti di voti altrimenti le nuove non crescono e le vecchie diventano dei carrozzoni
RispondiEliminaF.to G.La Raja
Ovvero Bilancio Partecipativo (fonanziato a livello europeo dal 2008)
RispondiEliminahttp://www.comune.grottammare.ap.it/contents/Bilancio+Partecipativo/50
Una delle proposte dei 5 * dal 2007........